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Archeo n. 413 – Luglio 2019

Editoriale Navigare necesse est …vivere non est necesse. «Navigare è indispensabile, vivere no». L’esortazione lanciata da Pompeo – secondo quanto riferisce Plutarco – all’indirizzo della ciurma restia a salpare a causa del maltempo, è stata variamente estrapolata dal suo contesto per assumere la valenza di un motto ispirato a intrepida baldanza, sprezzante del bene piú prezioso di cui l’uomo dispone: la vita. La vita, appunto, e non solo la propria. La frase pronunciata dal grande nemico di Cesare (riportata originariamente in greco, tra l’altro, e non in latino), vuole significare, infatti, questo: per salvare la vita degli altri (in questo caso degli abitanti di Roma a cui il carico di alimenti della flotta era destinato) è spesso «necessario», se non sacrificarsi, almeno rischiare di persona. Alla navigazione sono dedicati i due articoli che aprono questo numero, e non a caso:...

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Archeo n. 412 – Giugno 2019

Editoriale L’ora di Damasco È forse per un eccesso di cautela – motivato, perché no, da una certa dose di scaramanzia – che nelle nostre passate cronache siriane non abbiamo mai affrontato le sorti di una delle principali istituzioni culturali del Paese vicino-orientale, il Museo Nazionale di Damasco. Situato nella capitale, a pochi minuti dal simbolo della città, la Grande Moschea degli Omayyadi (sorta sui resti di una chiesa bizantina, a sua volta costruita sulle rovine di un santuario romano e, ancor prima, siriaco), il Museo ha superato indenne le tragedie che hanno colpito – e, purtroppo, tuttora investono – la Siria: una condizione fortuita e rara, a fronte di un panorama che, per altri versi, continua a rivelarsi sconsolante (segnaliamo, a questo proposito, la vicenda dello straordinario mosaico trafugato dalla martoriata Apamea, di cui potete leggere alle pp. 8-10)...

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Archeo n. 411 – Maggio 2019

Editoriale Scultori senza tempo È doveroso aprire questa pagina segnalandovi, cari lettori, la splendida mostra aperta fino al 30 giugno, al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, grazie alla quale possiamo partecipare a quel geniale, inedito processo creativo che portò il figlio di uno scalpellino veneto a creare una «nuova» arte classica, destinata all’eternità quanto il suo modello d’ispirazione. Di «Canova e l’Antico» ci parlano, in questo numero, uno dei maggiori studiosi dell’artista, Giuseppe Pavanello, il direttore del museo partenopeo, Paolo Giulierini, e il nostro Giuseppe M. Della Fina (che ci ricorda come il massimo esponente del neoclassicismo fosse anche impegnato nella politica di tutela: nell’estate del 1815, infatti, Canova si reca a Parigi per inventariare le opere d’arte antica trafugate da Napoleone e poi riportarle in Italia). Di indubbio interesse è, inoltre...

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Archeo n. 410 – Aprile 2019

Editoriale Era un’epoca… Un’«aria di famiglia» accomuna l’avventurosa vicenda riferita da Giacomo Baldini in apertura dello Speciale (vedi alle pp. 84-103) alla rievocazione di un personaggio eccezionale proposta da Orietta Rossini alle pp. 48-59. È l’aria di un’epoca, anzi, dell’epoca per eccellenza, avviatasi all’insegna di premesse luminose e conclusasi nella catastrofe. Leggendo i loro articoli, vedremo muoversi sulla scena dello scorcio tra Otto e Novecento – e solo a qualche centinaio di chilometri di distanza gli uni dagli altri – personaggi come il colono toscano Sabatino Capresi, nobili illuminati e antiquari senza scrupoli, archeologi e antichisti di fama come il veronese Luigi Adriano Milani e, naturalmente, il grande praghese (e romano d’adozione) Ludwig Pollak.Tutti, ognuno a modo suo e ognuno «secondo le proprie possibilità», con la mente e il cuore rivolti al...

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Archeo n. 409 – Marzo 2019

Editoriale Una leggenda sulle rive del Nilo «Cosí Mosè venne istruito in tutta la sapienza degli Egiziani». Basterebbe questo verso biblico tratto dagli Atti degli Apostoli (7, 22) a offrire una sintesi piú che suggestiva di quanto narra l’egittologa Francesca Iannarilli nel terzo contributo dedicato ai «Popoli della Bibbia». E se nel numero precedente, parlando di Sumeri, Assiri e Babilonesi, affermavamo che senza la Mesopotamia non esisterebbe la storia dell’antico Israele, come potremmo immaginare il racconto biblico senza uno sfondo composto dalle colorate vesti di faraoni e regine, dal Nilo bordato da canneti e piante di papiro? Scopriremo, di contro, come la riscoperta della civiltà egiziana, un mondo fino ad allora dimenticato, puntellato da monumenti giganteschi quanto enigmatici, sia nato proprio sotto la scorta della lettura delle Sacre Scritture… È un legame...

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