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Argomenti - Popoli della Bibbia

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Archeo n. 418 – Dicembre 2019

Editoriale Due regali molto speciali «Quando cade un lampo e riecheggia un tuono possono verificarsi eventi umani e sovrannaturali». Lo sostiene una delle rarissime fonti scritte di cui disponiamo per la conoscenza del pensiero religioso degli Etruschi, il cosiddetto calendario «brontoscopico». Ora, non sappiamo se il brontolio di un tuono (in greco bronté, appunto) – alla cui osservazione gli antichi si dedicarono allo scopo di trarne presagi – abbia accompagnato o meno le due notevoli scoperte di cui parliamo in questo numero. Dovremmo chiederlo agli scopritori stessi. Sicuramente, però, si tratta di due «eventi»: il piú sensazionale risale – pensate – al settembre del 2010 ed è rimasto nascosto per tutti questi anni («Archeo» ne dà la notizia in esclusiva, a partire dalla copertina). Il secondo, invece, risale al settembre scorso… La presentazione al pubblico di un...

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Archeo n. 417 – Novembre 2019

Editoriale Attualità di Poseidonia Da piú di vent’anni, ogni autunno Paestum si trasforma per qualche giorno da splendido e silenzioso luogo di ricerca e meditazione in un grande momento di incontri e commerci internazionali. L’antica città si anima, accoglie centinaia di oratori provenienti da ogni angolo del globo, riunisce in una reinventata piazza del mercato venditori che decantano la propria merce. Anche quest’anno – dal 14 al 17 novembre – si terrà la Borsa Mediterranea delTurismo Archeologico, giunta, grazie all’iniziativa del suo ideatore e instancabile promotore, Ugo Picarelli, alla sua 22esima edizione. E cosí, Paestum riapre le sue porte al mondo. Per chi non abbia ancora visitato questo luogo straordinario, dobbiamo ricordare che Paestum è una città greca su suolo italico come non se ne conoscono altre, la piú importante di tutti i centri urbani dei Greci in Occidente...

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Archeo n. 416 – Ottobre 2019

Editoriale Il «dovere» della violenza Interrogata su cosa pensasse della nostra Monografia sul Colosseo – pubblicata nel giugno 2016(n. 13, anche on line su issuu.com) e di cui andavamo, a ragione o meno, piuttosto fieri – una nostra autorevole collaboratrice rispondeva che «non ne voleva neanche sentire parlare»: detestava quell’enorme rudere e, pur essendo costretta a passarci vicino ogni giorno, in lei non era maivenuto meno l’orrore che le evocava quel luogo di mortale violenza, esercitata da uomini su altri uomini, ma anche e soprattutto (ci teneva a sottolineare) da uomini su animali, per giunta al cospetto di una massa esultante e come lobotomizzata per la totale assenza di umana compassione. In un’età non certo esente da violenze di ogni genere, quella simboleggiata dal monumento archeologico piú visitato al mondo continua, tuttavia, a sfuggire alla nostra...

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Archeo n. 415 – Settembre 2019

Editoriale Di leoni e altre storie «Abbiamo subito pensato a una nuova Sfinge, come quella scoperta nel 2012, ma poi la sorpresa è stata ancora maggiore. Dopo una prima pulitura è emersa la vera identità della scultura: non di una Sfinge si trattava, bensí di un leone alato e… ruggente!». Carlo Casi, direttore scientifico della Fondazione Vulci,non ci nasconde il suo entusiasmo: il leone (nella foto), rinvenuto lo scorso luglio nella necropoli dell’Osteria, la vasta area cimiteriale a nord-ovest del pianoro un tempo occupato dalla grande città etrusca, è solo l’ultimo di una lunga serie. In passato, oltre alla famosa Sfinge (vedi «Archeo» n. 325, marzo 2012; anche on line su issuu.com), quell’area aveva anche restituito altre importanti testimonianze funerarie, come la cosiddetta Tomba delle Mani d’Argento. «Il leone alato – spiega ancora Casi – è una testimonianza...

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Archeo n. 414 – Agosto 2019

Editoriale Sulle colline rosse Impossibile sottrarsi alla suggestione di quella vista che sembra un miraggio: un altopiano frastagliato, una lunga falesia dalla cima piatta e avvolta nella densa foschia dal sapore salino, sospesa sulle immobili acque che segnano la piú profonda depressione della Terra. Color sabbia piú a nord e, se lo sguardo vira a sud, vieppiú rossicce, i monti di Moab e Edom accompagnano sul lato orientale le rive del Mar Morto, loYam ha-Melah (il «mare di sale») come lo chiamano gli Ebrei. Se osservate dalla costa occidentale, dall’odierno Israele, quelle montagne (oggi in Giordania) appaiono come una terra «altra» ma vicina, opposta eppure familiare. Cosí come sono parte di una grande famiglia i popoli che da quelle terre hanno preso il nome, e che, come vedremo, di quell’istituzione sociale (la famiglia, intendiamo) hanno condiviso drammi e inganni: i...

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Archeo n. 412 – Giugno 2019

Editoriale L’ora di Damasco È forse per un eccesso di cautela – motivato, perché no, da una certa dose di scaramanzia – che nelle nostre passate cronache siriane non abbiamo mai affrontato le sorti di una delle principali istituzioni culturali del Paese vicino-orientale, il Museo Nazionale di Damasco. Situato nella capitale, a pochi minuti dal simbolo della città, la Grande Moschea degli Omayyadi (sorta sui resti di una chiesa bizantina, a sua volta costruita sulle rovine di un santuario romano e, ancor prima, siriaco), il Museo ha superato indenne le tragedie che hanno colpito – e, purtroppo, tuttora investono – la Siria: una condizione fortuita e rara, a fronte di un panorama che, per altri versi, continua a rivelarsi sconsolante (segnaliamo, a questo proposito, la vicenda dello straordinario mosaico trafugato dalla martoriata Apamea, di cui potete leggere alle pp. 8-10)...

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Archeo n. 411 – Maggio 2019

Editoriale Scultori senza tempo È doveroso aprire questa pagina segnalandovi, cari lettori, la splendida mostra aperta fino al 30 giugno, al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, grazie alla quale possiamo partecipare a quel geniale, inedito processo creativo che portò il figlio di uno scalpellino veneto a creare una «nuova» arte classica, destinata all’eternità quanto il suo modello d’ispirazione. Di «Canova e l’Antico» ci parlano, in questo numero, uno dei maggiori studiosi dell’artista, Giuseppe Pavanello, il direttore del museo partenopeo, Paolo Giulierini, e il nostro Giuseppe M. Della Fina (che ci ricorda come il massimo esponente del neoclassicismo fosse anche impegnato nella politica di tutela: nell’estate del 1815, infatti, Canova si reca a Parigi per inventariare le opere d’arte antica trafugate da Napoleone e poi riportarle in Italia). Di indubbio interesse è, inoltre...

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Archeo n. 410 – Aprile 2019

Editoriale Era un’epoca… Un’«aria di famiglia» accomuna l’avventurosa vicenda riferita da Giacomo Baldini in apertura dello Speciale (vedi alle pp. 84-103) alla rievocazione di un personaggio eccezionale proposta da Orietta Rossini alle pp. 48-59. È l’aria di un’epoca, anzi, dell’epoca per eccellenza, avviatasi all’insegna di premesse luminose e conclusasi nella catastrofe. Leggendo i loro articoli, vedremo muoversi sulla scena dello scorcio tra Otto e Novecento – e solo a qualche centinaio di chilometri di distanza gli uni dagli altri – personaggi come il colono toscano Sabatino Capresi, nobili illuminati e antiquari senza scrupoli, archeologi e antichisti di fama come il veronese Luigi Adriano Milani e, naturalmente, il grande praghese (e romano d’adozione) Ludwig Pollak.Tutti, ognuno a modo suo e ognuno «secondo le proprie possibilità», con la mente e il cuore rivolti al...

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Archeo n. 409 – Marzo 2019

Editoriale Una leggenda sulle rive del Nilo «Cosí Mosè venne istruito in tutta la sapienza degli Egiziani». Basterebbe questo verso biblico tratto dagli Atti degli Apostoli (7, 22) a offrire una sintesi piú che suggestiva di quanto narra l’egittologa Francesca Iannarilli nel terzo contributo dedicato ai «Popoli della Bibbia». E se nel numero precedente, parlando di Sumeri, Assiri e Babilonesi, affermavamo che senza la Mesopotamia non esisterebbe la storia dell’antico Israele, come potremmo immaginare il racconto biblico senza uno sfondo composto dalle colorate vesti di faraoni e regine, dal Nilo bordato da canneti e piante di papiro? Scopriremo, di contro, come la riscoperta della civiltà egiziana, un mondo fino ad allora dimenticato, puntellato da monumenti giganteschi quanto enigmatici, sia nato proprio sotto la scorta della lettura delle Sacre Scritture… È un legame...