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Argomenti - Alessandro Magno

Archeo

Archeo n. 424 – Giugno 2020

In questo numero: Eufronio pacifista; Missione a Hatra; Achille e Odisseo; Il limes/2; SPECIALE Trieste archeologica
Editoriale - Il ritorno di Shamash - Una città-fortezza, non particolarmente vasta, né ricca. Costruita in una terra arida e brulla, infestata da sciami di mosche e investita da devastanti tempeste di sabbia inviate da Shamash, il dio del Sole, implacabile contro i nemici come la stessa calura che emana dal suo astro. Un’aura di sacralità e testimonianze di inquietanti prodigia accompagnano il nome di Hatra, le cui rovine si ergono, ancora oggi, meno di cento chilometri a sud di Mosul, in Iraq, in...

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Archeo n. 423 – Maggio 2020

In questo numero: Atena pensosa; misteri del Tofet; Il limes/1; Vichinghi; SPECIALE 1200 a.c.: crollare per cambiare
Editoriale - I segni del cambiamento - Le crisi sono una componente ineludibile della nostra esistenza. Oggi, questa consapevolezza è penetrata in profondità nei comportamenti che stiamo sperimentando e che forse (nessuno al momento lo sa) dovremo ripetere e amplificare nel prossimo futuro. Nei mesi passati a...

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Archeo n. 422 – Aprile 2020

Editoriale Voci piene di vita Historia vero testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae, nuntia vetustatis, «La storia è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita, messaggera dell’antichità» (MarcoTullio Cicerone, De Oratore II, 9). «Mai iniziare un articolo con una citazione!» è stata, per anni, la raccomandazione di Sabatino Moscati (1922-1997), fondatore della nostra rivista. E io, oggi, mi trovo a disattenderla per ben due volte, introducendo questo primo editoriale in tempo di crisi. Ma, ne sono convinto, è l’unico espediente a mia disposizione per schivare inutili, retoriche banalità: le cose urgenti da leggere e da ascoltare, lo so e lo sappiamo, sono altre in questo momento. Eppure, ognuno deve comunque esercitare il proprio mestiere, svolgere il proprio compito. Sentiamo, a riguardo, quel che ci hanno...

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Archeo n. 412 – Giugno 2019

Editoriale L’ora di Damasco È forse per un eccesso di cautela – motivato, perché no, da una certa dose di scaramanzia – che nelle nostre passate cronache siriane non abbiamo mai affrontato le sorti di una delle principali istituzioni culturali del Paese vicino-orientale, il Museo Nazionale di Damasco. Situato nella capitale, a pochi minuti dal simbolo della città, la Grande Moschea degli Omayyadi (sorta sui resti di una chiesa bizantina, a sua volta costruita sulle rovine di un santuario romano e, ancor prima, siriaco), il Museo ha superato indenne le tragedie che hanno colpito – e, purtroppo, tuttora investono – la Siria: una condizione fortuita e rara, a fronte di un panorama che, per altri versi, continua a rivelarsi sconsolante (segnaliamo, a questo proposito, la vicenda dello straordinario mosaico trafugato dalla martoriata Apamea, di cui potete leggere alle pp. 8-10)...

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