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Monografia

Imperium – Quando Roma dominava il mondo

Archeo Monografie n. 33 – Ottobre/Novembre 2019

Quello dell’antica Roma è uno dei capitoli piú avvincenti della storia universale. L’Urbe ebbe un destino straordinario: da piccolo villaggio di pastori riuscí a dare vita a un grande impero che cambiò il volto del mondo. La storia di Roma inizia nell’VIII secolo a.C. e, per convenzione, termina nel 476, anno della deposizione di Romolo Augustolo, ultimo imperatore dell’impero romano d’Occidente, a opera di Odoacre: un periodo lungo piú di dodici secoli. A ciò si deve aggiungere che in Oriente uno Stato con il nome di Roma, con le sue istituzioni e con tutto il patrimonio di cultura politica e amministrativa specificamente romana, sopravvisse ancora per molto tempo, sino al 1453, anno della caduta di Costantinopoli per mano degli Ottomani. 

Roma rimase per molto tempo una città-stato e mantenne questa dimensione anche quando il suo territorio si estese a tutta l’area mediterranea e a gran parte dell’Europa occidentale. La progressiva costituzione di un grande impero creò un’alterazione graduale del sistema e una lenta trasformazione, in quanto, dalla res publica, si passò a un potere che sovrintendeva e provvedeva, decideva e imponeva: questa metamorfosi poté dirsi conclusa alla fine dell’impero romano e si trasmise nei secoli successivi, trovando terreno favorevole nel sistema feudale elaborato dalle genti germaniche. Fin dagli albori della sua storia, Roma mostrò una capacità di accogliere l’«altro da sé» che non trova eguali nella storia universale: pertanto Sabini, Latini, Etruschi, genti magno-greche, Cartaginesi e poi altri popoli furono integrati e le loro civiltà e culture assimilate e, per cosí dire, «metabolizzate» e concorsero in maniera significativa al grande destino dell’Urbe.
Certamente la conquista romana fu violenta e invasiva, ma, a differenza degli altri conquistatori, i Romani non si limitarono solamente a imporre con la forza il loro modello di civiltà, bensí, con una visione del tutto innovativa e di grande apertura, seppero adattarsi alle varie situazioni e alimentarsi delle culture «altre» con cui vennero in contatto e che concorsero a inverare e rendere piú solida la propria.
Nel processo di romanizzazione dei popoli assoggettati, un formidabile strumento di…(continua la lettura sul numero di Archeo Monografie, richiedi il numero arretrato o abbonati!)

Andreas M. Steiner