Apriamo l’ultimo numero dell’anno con i Bronzi di Riace: da dove vengono, veramente? Nuovi studi scientifici e testimoni oculari riaccendono i fari sulla questione, mai del tutto chiarita; poi, torniamo a San Casciano dei Bagni, dove sono emersi nuovi, numerosi e stupefacenti reperti… Proseguiamo con l’intervista a Giuseppe Sassatelli, che ci parla Bologna princeps Etruriae, e con uno speciale sulla nuova mostra in corso al Colosseo: un viaggio immersivo che conduce alla conoscenza di uno dei siti archeologici più antichi del mondo. Rimanendo sempre nel Parco Archeologico del Colosseo, vi presentiamo ‘Penelope’, l’esposizione che dimostra quanto questo personaggio abbia goduto di straordinaria fortuna anche dopo l’età antica. Infine, un focus su Franciszek Smuglewicz, talentuoso artista che ebbe l’opportunità di partecipare alla riscoperta e alla documentazione delle meraviglie della...
Argomenti - archeologia
XXIX Convegno Internazionale di Studi sulla Storia e l’Archeologia dell’Etruria
In questo numero: dopo le nostre rubriche, vi portiamo a Vulci per ripercorrere i restauri e ricerche recenti del Tumulo della Cuccumella; segue un focus sulla missione italo-albanese, che - con risultati di notevole interesse - sta indagando una vasta porzione dei territori bagnati dal fiume Vjosa. Tra le diverse mostre che presentiamo, spicca quella del Museo Archeologico della Valle Sabbia di Gavardo, nel Bresciano, i cui protagonisti sono i materiali dello scavo al Lucone di Polpenazze. Ad un altro episodio di Archeologia e Letteratura segue lo Speciale sui plurisecolari rapporti fra Asia e il resto del mondo
In questo numero: Apriamo con il nostro notiziario, tra cui spicca la conclusione della prima fase di ricerca per il restauro e la valorizzazione dell’insediamento palafitticolo sommerso del Gran Carro nel Lago di Bolsena. A seguire l’intervista a Massimo Osanna, oggi direttore generale dei Musei del Ministero della Cultura e autore del volume Mondo Nuovo. Viaggio alle origini della Magna Grecia. Poi,
Dopo l’apertura con il nostro ricco notiziario, vi portiamo alle Terme di Caracalla, dove l’acqua è tornata a zampillare… A seguire, un’altra lieta notizia: la riapertura della sede storica dell’Istituto Archeologico Germanico di Roma, un vero e proprio faro per gli studiosi di antichità, di cui vi parliamo nell’articolo dedicato. Poi, andiamo ad Arzachena per il nuovo allestimento del Museo Civico Michele Ruzittu, scandito da un gran numero di reperti inedito. E un focus sul consumo di carne di maiale nell’antica Roma e tanto altro ancora.
Nel volume sono confluiti i testi di altrettante conferenze, di una giornata di studi e contributi originali aventi come filo conduttore i Bronzi di Riace, le due magnifiche statue rinvenute in mare nel 1972
Le monete non erano solo un mezzo di scambio, essenziale per tutte le transazioni economiche. Erano anche amuleti, tessere di riconoscimento, dono per i defunti. Oggi, invece, si rivelano fonti di informazioni preziose per ricostruire usi, storie e credenze delle civiltà del passato
In questo numero: in apertura il ricco notiziario; poi, l’incontro con Giovanni Brizzi, che parte dall’interrogativo sul potere nel mondo romano, un concetto dalle infinite connotazioni; in Etruria per presentarvi uno studio sulla reale funzione dei colombari; alla scoperta della nuova mostra su Plinio il Vecchio, allestita nella sua Como; prosegue la rubrica Archeologia e Letteratura e uno speciale dedicato alla Maremma: alle sue terre, alla sua storia e alla sua rete di musei
In questo numero: apriamo con il solito ricco notiziario; le esplorazioni di una équipe di subacquei italiani alla scoperta dei relitti nello stretto di Dardanelli; Salvatore Settis e i suoi incontri più significativi…; poi, a Canosa per il nuovo allestimento del Museo Archeologico Nazionale e uno speciale sul teatro, sulla sua storia e sull’ultima mostra sul tema al Museo dell’Ara Pacis
Archeo Monografie n. 60 - Aprile/Maggio 2024 Alla vigilia di lanciarsi nella lunga e avventurosa cavalcata per il potere del mondo, Flavio Valerio Costantino si richiamò alla gloria militare di Claudio II il Gotico, affermando che suo padre, Costanzo Cloro, ne era il diretto discendente.Correva l’anno 310 e chiaro era l’intento: attribuire alla propria gens e a se stesso nobiltà, onore, diritti di imperio. Ci furono subito panegiristi cristiani pronti a giurare sulla veridicità di ascendenze nobili, anche se lui, Costantino, era figlio naturale di una «stabularia».