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In edicola Monografia

La grande razzia

Archeo Monografie n. 58 – Dicembre/Gennaio 2023/2024

I furti d’arte avvengono da sempre. O, almeno, da quando si è cominciato ad attribuire valore a un manufatto, a un dipinto, a un’opera nata dalla fantasia e dal talento creativo dell’uomo. Prima della nascita del mercato delle opere d’arte, ad attrarre erano essenzialmente la fattura dell’oggetto, il suo potere di seduzione, la sua magia, che inducevano a desiderarlo, a volerlo a ogni costo, fino al punto di rubarlo.

Il ladro di opere d’arte è, lui per primo, vittima di un rapimento. D’altra parte, la religiosità primitiva prevedeva – e prevede tuttora – in molti contesti l’adorazione di feticci, ovvero di oggetti antropomorfi o zoomorfi che si riteneva fossero dotati di magici poteri (il termine «feticcio» deriva dal portoghese feitiço, «artificiale», usato per definire gli oggetti di culto delle popolazioni africane) e il cui possesso era fonte di ricchezza e prestigio.

Il modo originario di articolazione dell’opera d’arte dentro il contesto della tradizione trova la sua espressione nel culto: le opere d’arte più antiche sono nate al servizio di un rituale, dapprima magico, poi religioso.

Occorre inoltre considerare che, fino alle soglie dell’epoca contemporanea, le opere d’arte non erano tecnicamente riproducibili. I Greci, per esempio, conoscevano soltanto due procedimenti per la riproduzione tecnica delle opere d’arte: la fusione e il conio. Bronzi, terrecotte e monete erano le uniche opere d’arte che essi fossero in grado di produrre in quantità. Tutte le altre erano uniche e, per ciò stesso, tanto più desiderabili.

Tra il XIX e il XX secolo, la riproducibilità tecnica delle opere d’arte diviene pressoché totale, eppure, come ha notato Walter Benjamin in un saggio molto fortunato (L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, pubblicato per la prima volta in Italia nel 1966), anche nel caso di una riproduzione altamente perfezionata, viene a mancare un elemento: l’hic et nunc dell’opera d’arte – la sua esistenza unica e irripetibile nel luogo in cui si trova. Di conseguenza, l’opera (Continua la lettura della monografia in edicola o abbonati!)

Scorri il sommario

PRESENTAZIONE
Possedere la bellezza

MESOPOTAMIA
Ladri di statue tra il Tigri e l’Eufrate

EGITTO
I primi «tombaroli» della storia

GRECIA E ROMA
Graecia capta. I Romani e l’appropriazione dell’arte greca

OBELISCHI
Souvenir d’Egitto

MONDO ISLAMICO
Sulla via di Dio
Distruzioni e furti di opere d’arte degli «infedeli»

CROCIATE E RAZZIE
All’ombra della Croce. 1204: il sacco di Costantinopoli

NAPOLEONE
Dalle Alpi alle piramidi

ASIA CENTRALE
Diavoli stranieri sulla via della seta

PREDE DI GUERRA
Sotto il segno della svastica

FURTI E MUSEI
Dai Marmi Elgin alla Gioconda