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Archeo n. 474 – Agosto 2024

Editoriale

Estratto da Archeo n. 474 – Agosto 2024 Cari lettori, l’estate è probabilmente la stagione più adatta per rinsaldare quella convinzione sulla quale si fonda la nostra comune passione: ovvero che l’archeologia rappresenti una componente essenziale della trama di cui è costituito il tessuto del patrimonio culturale italiano. Di essa sono parte eminente i parchi archeologici (spesso anche vere e proprie «riserve» naturalistiche, citiamo solo il caso di Vulci o quello di Populonia, sede di recentissime, importanti scoperte di cui riferiremo prossimamente), i grandi monumenti che dominano le città d’arte, ma anche quelli «minori», nascosti nelle periferie urbane o nelle nostre campagne, in contesti naturali talvolta di una bellezza che ancora ci sorprende.

Basta sfogliare l’articolo degli archeologi Giuseppe Moscatelli e Giacomo Mazzuoli dedicato a una singolare tipologia di monumenti antichi, i «colombari», per convincerci (vedi alle pp. 48-63). E poi ci sono i musei, e non solo quelli di fama mondiale (ricordiamo qui solo il Museo Egizio di Torino che, proprio quest’anno, celebra i 200 anni dalla nascita): il nostro Stefano Mammini ha percorso la Maremma toscana e, nello speciale di questo numero, presenta una rete di musei locali, piccoli «scrigni» del sapere, da esplorare uno per uno… L’elenco, ne siamo ben consapevoli, potrebbe allungarsi all’infinito, e, per motivi di spazio – ma anche per non tediarvi – ci fermiamo qui. Scusandoci sin d’ora per aver privilegiato, in questo numero, le terre dell’Etruria.

Sappiamo, del resto, quale è stato e qual è ancora il ruolo svolto dagli Etruschi nell’ambito dell’archeologia. Basta gettare uno sguardo ad alcune recentissime pubblicazioni in tema: l’indagine di Alessandro Mandolesi sulla costa Tra Caere e Tarquinia (vedi la scheda a p. 112), le rivelazioni su Bologna etrusca, la città «invisibile» di Giuseppe Sassatelli (Bologna University Press), l’affascinante inchiesta sull’uso politico degli Etruschi nel Novecento presentata da Andrea Avalli nel suo Il mito della prima Italia (Viella). Argomenti che approfondiremo, con gli stessi autori, nei prossimi numeri. Intanto, però, auguri di buona lettura e di un’estate di «passione» archeologica! (Trovate Archeo in tutte le edicole o abbonati)

di Andreas M. Steiner

Scorri il sommario

EDITORIALE
La passion (non) va in vacanza
di Andreas M. Steiner

ATTUALITÀ
NOTIZIARO

SCOPERTE
Un metodo vincente per l’arte preistorica

ALL’OMBRA DEL VULCANO
L’avventura continua
di Alessandra Randazzo

FRONTE DEL PORTO
All’ombra della torre
di Dario Daffara

SCAVI
La vita di una grande fattoria
di Giampiero Galasso

A TUTTO CAMPO
Quando il nudo è donna
di Mara Sternini

IN DIRETTA DA VULCI
Tracce di antichi riti
di Carlo Casi

ARCHEOFILATELIA
Di guerrieri, fanciulle e venditori di porpora…
di Luciano Calenda

L’INTERVISTA
Una definizione di imperium? Responsabilità e rispetto delle regole…
incontro con Giovanni Brizzi, a cura di Andreas M. Steiner

ARCHEOLOGIA RUPESTRE
Dove volano i colombi
di Giuseppe Moscatelli e Giacomo Mazzuoli

MOSTRE
Plinio e il catalogo del mondo
di Gianfranco Adornato, con un contributo di Gian Biagio Conte

ARCHEOLOGIA E LETTERATURA/15
Quel Sandokan in salsa punica
di Giuseppe M. Della Fina

SPECIALE
MAREMMA
Amara e magnifica

di Stefano Mammini

RUBRICHE

TERRA, ACQUA, FUOCO, VENTO
Stampigliati o stralucido, purché si beva!
di Luciano Frazzoni

L’ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA
Come lui non c’è nessuno
di Francesca Ceci

LIBRI


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